domenica 8 marzo 2009

C° 1^ cl. Mn. Mauro Angelo


Preghiera del Marinaio


A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!

giovedì 5 marzo 2009

Ciao Zio!

Non avrei mai pensato di mettermi a scrivere in queste circostanze, eppure in fondo al mio cuore sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato.
I tuoi ultimi tre anni sono stati molto pesanti, per non parlare di questi ultimi tre mesi. Stavi male, ma tu ugualmente non volevi che ci preoccupassimo così tanto per te. Non volevi farti aiutare zio, orgoglioso com’eri poi, il tuo unico desiderio era quello di fumare una sigaretta, e ti arrabbiavi se ti rimproveravamo. Ora potrai fumare quanto vorrai, lassù finalmente potrai fumare quanti ti pare, senza paura di quelle conseguenze che hai dovuto subire.
Mi ricordo di un nostro momento insieme, zio. Quando già eri costretto a letto per la maggior parte del tuo tempo. Mi misi accanto a te e, dopo avermi stretta forte la mano, mi accarezzasti piano i capelli. So che il quel momento tu c’eri zio, sembrava quasi che fossi tu a consolare me, mentre quello a soffrire tra i due eri proprio tu.
Hai vinto zio. Si, l’hai vinto tu la malattia. La stessa che non ti dava pace. Lei che ti teneva stretto a quel letto, lei che non ti voleva lasciare vivere libero la tua vita. Hai vinto zio.
Ora sorridi zio. Sei morto, ma sul tuo volto è stampato un bel sorriso sereno. Da tempo non ti vedevo con quel sorriso, mentre invece ultimamente erano sempre ben evidenti le tue smorfie di dolore.
La tua allegria contagiosa non ha lasciato indifferenti gli amici che hai incontrato nel percorso della tua vita, tanto è che adesso non riescono a riconoscere quell’ Angioletto zitto e immobile nella bara, lo stesso che tempo fa rideva e scherzava.
Hai sempre detto che al tuo funerale avremmo dovuto festeggiare, ballare e divertirci! Ma come potremmo fare tutto ciò nella consapevolezza di non rivedere i tuoi sorrisi e sentire la tua voce? Quindi perdonaci se piangiamo, dato che non sappiamo fare altro.
“Ehi si eh” avresti detto tu.
Eh si zio, lo sai anche tu non ti dimenticheremo mai.

Tua nipote Alessia